la psicologia delle donne
Grazie Mirko per avermi dato la possibilità di essere non solo partecipe del tuo blog ma addirittura di essere io stessa l'autrice di discussioni o altro.
Da tutto può nascere una conversazione interessante o meno, divertente o antipatica io non so ancora bene cosa scriverò a breve ma l'importante è iniziare, avvolte è più semplice tirare fuori delle vere perle di saggezza scrivendo a vanvera e vi assicuro che il delirio funziona! (ho lasciato il mio ex ,ora attuale ragazzo, tramite mail).
Ecco trovato l'argomento:
Facciamo un passo indietro; la storia non andava e un bel giorno, anzi sera, in preda ad un disagio non ancora ben identificato ed improvviso mi sono alzata dal letto e ho iniziato a scrivere di getto una mail. Tutto quello che avrei voluto dirgli in realtà di persona e no ero mai riuscita a fare l'ho fatto in un istante, cosa di cui non sarei stata capace, per lo meno non in maniera così completa come poi in realtà è stato.
Da qui nasce il post: atto vigliacco e codardo di chi non riesce e gestire le propeie paure e sentimenti o scelta razionale/irrazionale dell'attacco di non so cosa (forse bisogno di uno sfogo liberatorio) di un momento?
Che ne pensate? E voi al suo posto come avreste reagito?
Mirko non ti preoccupare non farò diventare il tuo blog come il settimanale che compravo da bambina "cioè", è solo per iniziare a scaldare i polpastrelli delle dita e a prendere confidenza col mondo interattivo di internet :-)
Da tutto può nascere una conversazione interessante o meno, divertente o antipatica io non so ancora bene cosa scriverò a breve ma l'importante è iniziare, avvolte è più semplice tirare fuori delle vere perle di saggezza scrivendo a vanvera e vi assicuro che il delirio funziona! (ho lasciato il mio ex ,ora attuale ragazzo, tramite mail).
Ecco trovato l'argomento:
Facciamo un passo indietro; la storia non andava e un bel giorno, anzi sera, in preda ad un disagio non ancora ben identificato ed improvviso mi sono alzata dal letto e ho iniziato a scrivere di getto una mail. Tutto quello che avrei voluto dirgli in realtà di persona e no ero mai riuscita a fare l'ho fatto in un istante, cosa di cui non sarei stata capace, per lo meno non in maniera così completa come poi in realtà è stato.
Da qui nasce il post: atto vigliacco e codardo di chi non riesce e gestire le propeie paure e sentimenti o scelta razionale/irrazionale dell'attacco di non so cosa (forse bisogno di uno sfogo liberatorio) di un momento?
Che ne pensate? E voi al suo posto come avreste reagito?
Mirko non ti preoccupare non farò diventare il tuo blog come il settimanale che compravo da bambina "cioè", è solo per iniziare a scaldare i polpastrelli delle dita e a prendere confidenza col mondo interattivo di internet :-)
2 Comments:
UAUU!!
wella raffa!
allora io fossi stato in lui, avrei pensato di venirti a cercare per riparlarne di persona, però poi succede che proprio di parlarne subito non se ne parla, perchè l'astio è troppo e c'è una naturale repulsione per l'argomento.
si impara così che il tempo è galantuomo, e che solo il tempo poi può aggiustare tutto..
basta non passare da coglioni..
E’più facile parlare quando nessuno controbatte..è facile ‘vomitare’ emozioni e sensazioni, che magari c opprimono da tempo, senza dover guardare la reazione direttamente negli occhi della persona a cui sono rivolte le tue parole..
La natura umana nn prevede che c sia un pc a mediare una conversazione, una discussione, un litigio..ci sono due persone e la loro rabbia, delusione, rancore..ma anche ascolto, comprensione, perdono..
E’ da codardi? Credo di si..lo sono stata anch’io..con l’aggravante però d nn aver nemmeno scritto nulla, ma di avere aspettato finchè nn ci fosse altra alternativa che parlare, atteggiamento, questo, di certo nn più coraggioso dell'invio d una mail...
Quindi arriva la via d mezzo...,quella a cui i saggi latini attribuiscono la sede della virtù: se serve a rompere un silenzio, ben venga la mail, l’sms, il piccione viaggiatore o qualsiasi forma d comunicazione alternativa all'impatto diretto, purché diventi, però, l’inizio d una discussione (verbale) e nn un anestetico da prendere per 'togliersi un dente' in maniera ingiustamente indolore.
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